L’estate dei Mustelidi
Durante il secondo periodo di monitoraggio, avvenuto nel mese di agosto, tutte le fototrappole ad esclusione di quella di Aurà, hanno funzionato correttamente. In questo singolo caso il problema è stato individuato nella scheda di memoria.
In totale sono avvenuti 45 eventi cattura di mustelidi, 26 ascrivibili a faina, 1 a martora e 8 a tasso, mentre in 10 casi non è stato possibile stabilire se si tratti di faina o martora.
I dati raccolti nelle tre settimane di indagine hanno permesso di ampliare la conoscenza sulla distribuzione di faina all’interno dell’area di studio intensivo, con 7 nuove località.
Due di queste si trovano al di sopra del limite del bosco, una alla Bocchetta di Terza a 1848 m e un’altra alla Colma di Belmello (1553 m). Queste interessanti osservazioni confermano, insieme a quelle dello scorso anno della dorsale del Mottac e della Bocchetta di Vald, l’utilizzo da parte di individui di faina di aree di praterie d’alta quota e macereti. Per questa specie si sono raccolti xx eventi cattura.
Inoltre di notevole interesse è la fotografia, scattata presso l’Alpe Cavrua, di un individuo adulto di faina ancora attivo durante le prime ore del giorno; è la prima volta che osserviamo questo comportamnto dall’inizio delle indagini nel 2014.
Oltre all’ora di attività la particolarità di questa osservazione è la presenza di una macchia bianca sulla guancia sinistra, che ne potrà permettere il riconoscimento futuro.
Non è invece stato possibile confermare la presenza di martora all’Alpe Color e all’Alpe Uovo superiore, dove la specie era stata rinvenuta nella prima fase di controllo. L’Alpe Busarasca si conferma invece come sito di presenza stabile di martora durante questi due primi periodi di campionamento.
Per quanto riguarda il tasso è stato osservato a Cicogna e Calenesc (località sul sentiero tra Cicogna e Pogallo).
Fino ad ora nessuna immagine ha fornito dati di più di un esemplare di mustelide presente contemporaneamente presso gli attrattori.